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In sintesi
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Nacqui contadino
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tra ulivi e Appennino
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fui scolaro
con cartella
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e ceppo sotto l’ascella,
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seminarista temporaneamente,
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di nonno stagnino fui
assistente,
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con zio bottaio ho
costruito tini,
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fui studente
tra i sessantottini,
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poi ferroviere
ma non macchinista
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e dirigente protezionista.
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Ma tutto cio' fu
solo un prologo
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per divenire un discreto ornitologo.
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Non mi rimaneva che far
l’insegnante
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a tante piccole anime sante,
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solo cosi' imboccai la mia
pista
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che e' il mestiere di pedagogista.
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Fui giudicato un poco
lunatico
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quando tentai di fare l’informatico.
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Qualcuno mi chiese, seppur
fuori orario,
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di fare anche il Giudice
Onorario.
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Ormai certo che il mio vero
mestiere
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fosse quello di giardiniere,
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provai a sognare una nuova
meta
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contando a me stesso che facevo
il poeta,
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ma, per chiudere il cerchio
del mio destino,
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forse mi tocchera' tornar contadino.
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Genova, 26 luglio 2003
(*)
Versione audio pubblicata da
PoetiPoesia.com
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