Tra ulivi e Appennino (*)
 
Crescere contadino
mestiere e destino
focolare in cucina
paiolo alla catena,
tra occhi rossi di fumo
o spifferi nella schiena.
E il testo nella lana
a scaldare le lenzuola gelate
e i grappoli di uva passa
sospesi a rammentare l’estate.
Le patate novelle
sciolte sotto i denti
cotte con la pelle
nella cenere bollente,
col pane nel forno
come un giorno di festa.
Quasi una vendemmia
a masticare quel che resta
di un’allegria consumata
e pestare a piedi nudi
grappoli  nella mastra
e sopportare contrariato
quell’odore mai amato
di vino novello.
Il bere ingordo
col mestolo dalla tinozza,
lo scricchiolare ghiotto
degli scarponi chiodati
nel ghiaccio delle pozze.
La nevicata in fiocchi
gioiosa calamita' e lutto
per le chiome degli ulivi
gravide di frutto.
Sognare la scuola
come via d’uscita
sequestro di ricordi,
esproprio di questa vita,
doppio inganno
e fine della partita.
 
Fontona, febbraio 2004

(*) Pubblicata in: AA.VV., "Borgo ligure 2009", CENTRO CULTURALE "BORGO LIGURE", 2009