Vento (*)
 
   Vento che spazzi il cuoio della strada
vento che cacci la noia dalla vita,
appena un soffio e la nebbia si fa rada,
una folata e muta la partita.
   Vento fecondo che insemini il cielo
di vaghe stelle dorate e splendenti,
vento che sai scrollare dal melo
frutti maturi scarlatti e lucenti.
   Vento tenace che spazi la soglia
della remota mia casa smarrita,
fammi tornare ancora la voglia
di vagheggiare un balcone fiorito.
   Vento che strazi le fragili fronde,
placa  nel cielo la brama di spazio,
vento che muovi perenne le ombre
risparmiami almeno questo supplizio.
   Vento che succhi ogni rivo di  linfa
di ogni amore che muore di sete,
fatti ispirare da canto di ninfa
per conquistare altre insolite mete.
 
Val Borbera, settembre 2009

(*) AA.VV., Toscana in poesia, antologia letteraria, PREMIO INTERNAZIONALE DI LETTERATURA, 2010