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Un bancario nella Metro
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Oggi ho lasciato a casa
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la mia cravatta,
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sola,
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ne sta soffrendo il mio colletto,
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che accarezzo.
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Ho denudato la camicia
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e stringo la giacca,
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sottobraccio,
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con qualche apprensione,
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per i miei calzoni
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color grigio ferro.
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E più timore ancora
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per la mia cintura
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che teme la nudità
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e fa brillare il suo metallo,
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sognando d'accecare
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ogni passante
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in fallo.
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Oggi ho appoggiato anche la borsa
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sulla panchina:
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carezzo la maniglia
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alla mia dama di compagnia
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che mi conduce ogni mattina
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in fondo alla Galleria.
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So che domani
è un altro giorno
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e oserò ancora
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salire su questa Metro
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per l' andata e per il ritorno
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nudo,
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senza cravatta,
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in attesa dell' autunno mite
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che rimetterà ordine
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nelle nostre vite.
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Genova, 6 luglio 2016
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