Smarrita riviera (*)
 
   Disconosco la madre dei miei sogni
dentro quest' alba orfana di brezza,
ricerco nella nebbia riservata
le tracce di ogni tenue tua carezza,
sfogliando la mia vita impaginata
ripasso le sezioni in bianco e nero.
   Smarrita la mia strada impantanata
vagheggio le emozioni di un sentiero
e l' ombra degli ulivi si scolora
e l' eco del ruscello sonnolento
risuona nella valle di buonora,
stregato nel mattino senza vento.
   Lento lo sguardo spazia sopra il mare,
vago sapore di brezza malata
sale da sabbia che odora di fiele,
rapido assale invadente il palato
è solo un sogno il profumo del miele
svanito in questo spazio addolorato.
 
Genova, 21 marzo 2011
(*) Da AA.VV., Impronte, ED. PAGINE, 2013.