Sentieri  )
 
Lungo i sentieri cotti dal solleone,
i finocchi selvatici quasi infestanti
pastura ghiotta per macaoni,
cerco uno stagno perduto sulla costa
mentre le cicale snobbano la siesta
e la mia solitudine si gioca la sua posta.
L'acqua scintilla piatta in controluce
ombre di folaghe vigilano appostate
il suono dei miei pensieri alza la sua voce
le parole si aggrovigliano nella mente,
parole che scendono a dirotto,
ingoiate subito dalla corrente,
parole che nessuno saprà ascoltare
ora che i tuoi occhi si sono spenti
e l'ombra tua solca un nuovo mare.
Parole taciute in quell'altro tempo
distratti dal vivere e dal faticare,
parole che potevano forse lenire
quel lento affanno che si fa dolore.
Ormai non rimane che il ricordo
da smaltire qui in questo silenzio
dove anche il battito di una libellula
buona musica da apprezzare
e quell'orizzonte frastagliato
di bianche dune là verso il mare
in un tramonto che si avvicina
misero conforto al mio penare.

Sardegna, luglio 2006

(*) Finalista al Concorso Il Federiciano 2019, pubblicata nell'antologia omonima, ALETTI ED., 2019