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Pietre
di Gallura
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Vi
rivedo,
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ombre
che sfidano il sole
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sogni
improbabili di pietre incantate
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contorte,
gigantesche, incombenti
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raduni
di fate possedute dai venti.
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Tutti
questi anni passati
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svaniscono
nei vostri eterni trascorsi,
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i
miei occhi che ieri vi sfiorarono appena
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oggi
vi osservano affranti,
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ignare
del tempo che passa
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come
giovani amanti.
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Misteriosi,
inquietanti fantasmi
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della
mia prima Sardegna:
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l'esplosione
di una fresca coscienza
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l'entusiasmo
di un rinnovato impegno
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verso
una natura madre e degna.
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La
febbre della scoperta
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la
condivisione esaltante
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la
lotta immediata e aperta.
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Quel
profumo di mirto in fiore
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quelle
regioni dai nomi tonanti
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Marghine
Baronia e Logudoro
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luoghi
di scoperta per cavalieri erranti,
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dai
pastori agli avvoltoi
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pretesto
di preziosi incontri
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parchi
di parole
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carichi
di sentimenti.
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E
la sembianza di quelle pietre morte
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si
cambio' in poco tempo
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in
un'esperienza piena e forte,
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quella
Sardegna ardente
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come
ferro infocato
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che
incise per sempre
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il
nostro destino militante.
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Sardegna,
luglio 2006
- (*) Premio speciale della Giuria al
Concorso Il Sublime, Sez.A-2020
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