- Perdita (*)
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-
Quel languore
sordo e latente
- che risale
lento dal fondo
- e rivolta lo
stomaco,
- forte e
potente, come l'onda
- di tribù di
salmoni,
- che fa
ribollire l'acqua
- fino alla
sorgente.
-
Quell'affanno che mozza il respiro
- e mi affoga giù
nel profondo
- come sub che
perde il boccaglio
- e affonda
braccato dal piombo.
-
Quel frullare
d'ali gelate
- che mi ronza
intorno al ventre,
- quelle lacrime
schizzate dagli occhi
- che mi spremono
l'anima.
-
Quel grigiore
di nebbia
- che appanna la
vista
- e avvicina le
sorti di anime morte
- vissute
senz'ombra.
-
Tutto questo ho
provato,
- nell'istante
tra il lampo ed il tuono,
- quando i tuoi
occhi
- hanno negato
ogni speranza
- al mio corpo
invecchiato.
-
Sardegna,
luglio 2006
- (*) Da AA.VV.,
Impronte,
ED.
PAGINE, 2013.
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