Paese mioPaese mio.JPG (181775 byte)
 
   Ti credevo morto
e ti ritrovo come nuovo,
ben piantato sopra il poggio,
con la stradina asfaltata,
i muretti raddrizzati,
gli uliveti ben curati
e le case restaurate.
   Per un istante solo mi hai ingannato,
troppe persiane ben serrate,
rare voci invecchiate
in un silenzio innaturale.
   Da cima a fondo a perdifiato
quante volte ti ho attraversato
in un percorso
di rumori scomparsi.
   Le mazzate regolari
del bottaio al lavoro,
il ronzio delle api
in un orto nascosto
di un Generale mai visto.
   Le partite alle noci
sulla piazza impolverata
e le liti infinite
sulle curve tagliate
di una gretta consunta
da troppe gare perdute.
   Tante vite consumate,
mille voci dimenticate
e perse
giù per le fasce
abbandonate.
 
Fontona, ottobre 2002