- Lo scrupolo di Pavese
(*) A Belbo
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- Fare proprio lo scrupolo di Pavese
- e
"mangiarmi da solo
- gli anni e il cuore".
- C'è poesia nella solitudine
- o è solo mito
- come il silenzio della campagna?
- Silenzio,
- saturo di rumori tenui,
- dolci nenie che conciliano il sonno,
- placano i sensi
- e donano sapore alla notte.
- Solitudine questa,
- interruzione sospesa
- tra un respiro e l'
altro,
- che riempie l'
attesa,
- dona sapore al dialogo,
- e colloca il successivo capitolo,
- pieno di misteri,
- smarriti nel campo
- dove s'
intrecciano i sentieri,
- ed ogni passo discorre con vite diverse,
- alcune commestibili,
- altre sognatrici,
- dove ogni buca emana l'
odore delle talpe
- di cui mio cane
- è il
"confidente sincero".
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- Val Borbera, maggio 2016
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(*)
Cfr. Cesare Pavese, Prima che il gallo
canti - La casa in collina, EINAUDI, 1957
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