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Le stagioni di Demetra
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Trasuda di pioggia il lago,
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quasi deserte le strade
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la folla e' ricordo vago.
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Pure le memorie rade
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si celano silenziose,
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nascoste da oscure arcate,
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risalgono giudiziose
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gradini di scale antiche,
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osano le nubi spesse
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duellare con le montagne
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placide ed invincibili.
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E sarà ancora fatato
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quell' azzurro del tuo lago,
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come quel giorno incantato
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in cui germogliò Demetra,
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e s' alzò come cometa
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dentro quel campo di grano,
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colma di semi la mano,
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e ne ricoprì la terra.
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Rimedio antico e potente
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con cui vincerà la guerra
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questa umanità perdente
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che ha smarrito l 'essenziale,
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affogando nel virtuale,
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mentre gioca a rimpiattino,
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il deserto il suo destino.
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Ma quel timido germoglio
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certo crescerà discreto
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su questo terreno spoglio
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rivelando il suo segreto
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nel volger delle stagioni
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incitate da Demetra
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a creare nuovi suoni
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con quell' antica cetra
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che inonderà ancora il mondo
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di quel seme assai fecondo.
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Annecy, 10-12-14
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