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Incubo
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Salta cavallo salta,
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raggelano e s' imbiancano
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destriero e cavaliere
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sull' orlo della voragine
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che s' allarga.
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Impallidisce
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il cielo nella notte cupa
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e l' incubo non finisce,
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mentre nuove voragini si aprono a schiera.
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Arranca cavallo arranca
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esci dalla notte stanca,
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si schiudono gli occhi
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al chiarore dell' alba,
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ma credono di vedere
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perche' la notte e' senza fine
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e le curve vorticose
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sprofondano nell' abisso.
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Una voce s' insinua melliflua
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apportando un attimo d' illusione,
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ma sprofonda subito dopo,
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verso la voragine
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d' un buio silenzioso e immobile
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Annegano i ricordi
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nell' acqua gelida dei fiordi,
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si smarriscono
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in quelle curve contorte,
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facendo riaffiorare
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barlumi di luce,
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lampi imperiosi,
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privi di voce,
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occhi spiritati di tuoni,
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gonfi e onnipotenti,
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ma orfani di suoni.
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Al risveglio sboccia un filo di speranza,
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affogato immediatamente,
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dalle fiamme ardenti
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che stanno devastando la mia stanza.
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Genova, 2 aprile 2017
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