Imputata autoconvocata
 
Signori Giudici
Vi prego di appurare
se posso essere giudicata
in questa fausta giornata.
Feci un sogno,
forse,
l’altro giorno:
due amiche  mi proposero
di convenire in quest’ aula
di fronte a Codesta corte,
per chiedere giudizio
di passate o future colpe.
Son qui
perché fui invitata
pur senza convocazione,
son qui
perché fui chiamata
per pura vocazione.
Essere giudicata
un mio diritto
ve lo chiedo con deferenza,
la mia ultima prece,
se mi negherete una sentenza
tornata alla mia dimora
che dir alla mia gente?
Nella mia vita vagabonda
senza terra né  magione
concedetemi una sponda
che mi offra l’occasione
di riscatto e penitenza:
un mese, un giorno, un’ora di prigione,
oppure,
per sentirmi viva,
una ‘pena alternativa’
e se ciò vi suona male
almeno una ‘condizionale’.
Lascio infine a Voi la decisione:
grande premio
sarà  per me
una Vostra pur piccola
punizione.
 
Genova, T.M., ottobre 2002