Il mio nome è Ninja
Da tempo
sognavo un rifugio
in cui nutrire la mia
Savana,
ero stufa di quel
pertugio
dove ogni luce era
lontana.
Quel latte
che piaceva a Savana
divenne formaggio per
due bambine
e la fame si fece
lontana
al maturar delle
fragoline.
Comparve in
sogno quella stalla
luminosa come un
aquilone,
dormivamo felici nella
sua paglia
come volando sopra un
pallone.
Tutt’altra
vita per noi caprette:
a ruminare in paradiso,
dopo aver bucato
fresche erbette,
sapremo belare con un
sorriso.
Nant des Martins, 15
agosto 2021 |