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Ho visto
-
- Ho visto
arrossire
- le case
di Legnaro al tramonto
- sfumare
i tetti di ardesia
- dentro
al monte
-
sfarfallare le foglie di ulivo nel vento.
- Ho
ascoltato il silenzio teso
- del
venerdi' santo
- lo
schiocco della "batuela"
- come
magico incanto
-
l' allegro risveglio
- delle
campane a comando.
- Che ne
e'
stato
- di
quell' infanzia prolungata
- tra le
vie del paese ?
- Quei
brandelli di padre
- dispersi
nella Russia lontana,
-
l' inquietante dolcezza
- foriera
di improvvisi furori,
- i
taciturni dolori
- affogati
nel cuscino di lana,
- i sensi
vigili e attenti
- ad ogni
sospetto rumore,
-
l 'illusione genuina
- di
spegnere quelle vampate di ira
- con la
mia forza bambina.
- Che ne
e'
stato
- di
quell' educazione compita
-
nascosta da una
timidezza leggera
-
quell 'adolescenza sospesa
- tra
l' osteria del paese
- e la
citta' forestiera ?
- E
l' improvvisa
- eruzione
di lava bollente
- quel
terremoto potente
- che ha
scardinato le nostre radici
-
impiantando il futuro sul presente,
- tronco
con misere fronde
- e pochi
frutti avvelenati.
- Quanto
tempo e fatica
- a
ritrovare i fili recisi
- di
affetti dimenticati.
- Il dolce
sapore sul palato
- dei
fiori di madreselva,
- l
'odore
inebriante di mosto,
-
l' asprigno gusto di conserva.
-
Melanconie leggere
- che si
estinguono silenziose
- al
crescere rumoroso
- di nuove
vite gioiose
- e
l' incontro col passato
- ritorna
scoperta genuina
- emozione
e guance ardenti
-
non piu' sterile
nostalgia
- di una
generazione di stenti.
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- Genova,
dicembre 2005
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(*) Finalista al Concorso Fuori Casa,
2018,
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pubblicata nell' Antologia Fuori Casa, MONTEGRAPPA ED., 2019
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