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All’attracco del Bracco
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Bracco tormento,
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groppe di dromedario
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e crinali al vento.
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Torna ogni tornante
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sulla fatica delle mie gambe.
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Più giovane mi sento
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ma forse è solo un sentimento,
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e mentre il fiato si fa più corto
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ancora lontano è il mio porto.
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Curva dopo curva
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sento il pedale più pesante
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e il bivio della Baracca
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mi sembra più distante.
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Sono tentato dalla macchia
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di leccio e corbezzolo,
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immagino di abbeverarmi
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all’ombra di quel capezzolo,
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sogno e regressione
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di una sete soddisfatta
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in un tempo remoto e ancora presente,
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sottile contaminazione
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del mio corpo e della mia mente.
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La discesa verso il mare
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è emozione rotolante
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con la bocca dello stomaco
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spalancata ad ogni istante
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e il grigio della Pietra
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m’appare come un lampo
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ma lo perdo ad ogni svolta
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tra realtà ed incanto
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e all’improvviso, quasi sorpreso,
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coglie,
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l’abbraccio caldo della sabbia,
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il mio corpo disteso.
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Passo del Bracco, aprile 2002
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