Tra gente indipendente (*)
 
   Trastullata dai venti
alle porte dei fiordi
da mare a mare
ornata di sorbi
tra casa e casa
verde e cemento
folle e silenzio
gabbiani nel vento.
   Porta e colore,
entrata d’Islanda
dove i lenti barconi
dei tuoi pescatori
riempiono i cuori
e le pance affamate,
dove fatica e sudore
dei tuoi contadini
traboccano fini
nei caldi maglioni,
e le pecore sparse
allietan giornate
sommerse di lana.
   Dove una tramontana
soffia perenne
sognando le chiome
di foreste assenti
e ombre inesistenti.
   Dove case di legno
col tetto di muschio,
sparpagliate in lande
sconosciute e deserte,
ricordano il tempo
di gente indipendente
che tra terra e mare
non sapeva chi amare.
 
Reykjavik, agosto 2010
(*) Cfr. Halldòr LAXNESS, Gente indipendente, 1934, 2004, IPERBOREA