Tendi la mano (*)
 
     Ti coprivi la testa con un cartone,
cadevano le prime gocce
sui tuoi piedi nudi,
la tua mano faticava ad aprirsi
per chiedere l' elemosina
     Quando hai alzato gli occhi
colmi di tristezza,
ho capito che chiedevi spiccioli,
ma ancor più una carezza.
     Il tuo fragile braccio
conosce ormai con certezza
quante monete sono necessarie
per comprare un tozzo di pane,
ma la sera sul giaciglio
sogni il prezzo di un' emozione,
lo sguardo d' un volto amico
che riempia lo zainetto
di un tesoro antico:
il soffio di una carezza sul tuo viso,
dono d' una mano danzante
e d' un sorriso.
     Oscillerà  quella mano stesa,
tra il dare ed il ricevere,
tra una gioia ed una resa.
 
Genova, 31 dicembre 2016
           (*) Primo Premio al Concorso Nazionale di Poesia Komera Rwanda (Sez. B), GENOVA, 2017