Ritorno alla terra
 
La campagna dove venni al mondo
mi aveva  nutrito e coccolato,
ma da questa campagna di Russia
tornai totalmente disperato.
Arrivò infine  l'otto settembre,
e dalla caserma di Verona,
veloci fuggimmo  senza rogne
a piedi scalzi dentro le fogne,
ché gli scarponi da militare
eran più utili per zappare.
Mai  passeggiata fu più eccitante
su quella terra piatta ed invitante,
per un giovane dell' Appennino
che ha nel 'ripido' il suo destino.
Fu questo il nostro addio alla guerra
ed il ritorno alla madre terra,
ma non finì la lotta innocente
per liberar la povera gente.
L'olio d'oliva in fondo alla giare
fu sepolto per poter mangiare,
si dormiva con orecchio attento
a fascisti sbucati ogni  momento.
Se giunge l' allarme dal boschetto
pronto è il rifugio nel sottotetto
dove si dorme col cuore in pace
e il 'tèstu' (*) scaldato con la brace.
Forse anche questa fu resistenza
ed il pane tornò nella credenza,
il cuore riprese a batter forte:
germogli di vita sulla morte.
 
Fontona, 25 aprile 2018
(*) Testello in terraccotta usato per la cottura delle focacce.