- La quercia che
    sussurra
  
	-  
 
	- Malinconica sughera
 
	- capace di fiorire
 
	- capace di figliare
 
	- di bisbigliare sobria
 
	- e imprigionare il vento
 
	- dimenando le fronde
 
	- in un cullare lento
 
	- come legno sulle onde.
 
	- Sai castigare il sole
 
	- che appiattisce il mondo
 
	- e insidia ogni mistero
 
	- celato in fondo alle
    ombre.
 
	- Calda corteccia morbida
 
	- aspro contrasto al tocco
 
	- vivo polmone turgido
 
	- vano pur come ciocco.
 
	- Porgi la guancia ai
    bimbi
 
	- a quelle mani tenere
 
	- che saggiano i graffi
    ruvidi
 
	- con solchi d' ogni
    genere,
 
	- vano conforto fragile
 
	- a questa tua solitudine
 
	- che sogna il Supramonte
 
	- dove sorelle immobili
 
	- sussurrano in
    moltitudini
 
	- e spiano mufloni fieri
 
	- in zuffa per una
    femmina,
 
	- dove caprai severi
 
	- vigilano sopra il gregge
 
	- e boschi millenari
 
	- sono rifugio e legge.
 
	- La sorte tua di sughera
 
	- che bisbiglia nel vento
 
	- sarebbe assai diversa
 
	- se questo silenzio
    arcano
 
	- potesse lenire appena
 
	- i nodi del tuo tormento.
 
	- Straniere le tue radici
 
	- alla tua terra madre
 
	- forestiera alla foresta
 
	- priva di un bosco padre
 
	- un poco ti consolano
 
	- corse di bimbe ignare
 
	- sorde ai tuoi bisbigli
 
	- ma capaci di volare.
 
	-  
 
	- Genova, dicembre 2006
 
 
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