- Casa di Sassaia
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- Sentinella di ricordi,
- angolo nascosto
- tra pietre pulite
- e profumi di bosco.
- Riascolto il suono
- dei tuoi ballatoi calpestati
- dai passi ormai persi
- di tanti antenati,
- ritrovo gli odori
- uguali e diversi
- dei miei vecchi dispersi.
- Macinini e credenze,
- lumini contorti,
- armadi e bauli profondi,
- neri paioli di bronzo,
- taglieri consunti,
- moltitudine di oggetti silenti
- che recano voci di vita e di stenti,
- di anni trascorsi
- sommando rosari di giorni
- tra meste partenze
- e lieti ritorni.
- E gente composta
- di soli migranti:
- uomini nel mondo
- e donne sui monti.
- E rari ritrovi
- nei giorni di festa,
- con abiti nuovi
- a goder quel che resta,
- mettendo in comune
- con grande fierezza
- le magre risorse
- ed una certezza
- che, tra boschi e dirupi,
- tempeste e alluvioni
- sconvolgono valli
- ma temono
- tante minuscole pietre
- serrate a milioni.
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Sassaia, luglio 2002
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(*) Finalista con pubblicazione
nell'antologia: AA.VV., "La città dei poeti-terza edizione",
LIBERO DI SCRIVERE, 2004
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