Le poesie di Agostino Barletta
Alba mia (*)
 
   Trasuda lo sguardo
sperduto nel nulla,
respiro sospeso
su nubi rigonfie.
La notte si è persa
tra fronde di tiglio,
tace l'usignolo
nel folto sambuco,
sbraita lo scricciolo
in cima al giuggiolo,
si solleva il sole
zuppo di rugiada.
Sotto la cenere
si ravviva la brace
al tuo respiro,
la voce fioca
del grammofono
si risveglia
al primo giro,
il sole rade le nuvole
e con un sol raggio
sbuca nel cielo.
   Lampi di luce,
calore, energia,
nettare e linfa
per la vita mia.
Bevo dalla tua sorgente,
schiuma di sogno
per la mia mente.
Rivederti ancora
dolce e cortese,
riscoprire quelle linee
sinuose e languide
dove ogni valletta amena
si rovescia  
come un fiume in piena
e gioca a nascondino
con il primo timido raggio
del sole ogni mattino.
 
Val Borbera, 17 agosto 2014

(*) Pubblicata in IL SUBLIME In Versi e in Prosa, ASS. MONDO FLUTTUANTE, SANREMO-LERICI 2017